Nel
poemetto di Giuseppe Messina, i motivi prendono vita da momenti
conviviali, ma il carattere preminente è orientato all'amicizia,
alla cordialità, agli affetti familiari, con un rilievo,
anche se nella stesura di sottofondo, della costante fisionomia
sociale-culturale-ambientale di Barcellona Pozzo di Gotto.
Il
poeta si esprime con l'evidente vivacità del
vernacolo e con l'efficacia della semantica del costrutto
della frase poetica.Le analogie con il costume tradizionale
barcellonese, l'astuzia della icisività dei sinonimi,
delle espressioni idiomatiche, il sillogismo delle astuzie,
le sfumature furbesche che ripropongono la filosofia
popolare nei suoi aspetti caricaturali, l'estrosità
della fantasia, che gioca con la filologia romanza del
racconto, in versi, siciliano, compongono il contesto
del valore etimologico della poetica di Giuseppe Messina.Il
persistere della sensibilità emotiva dello stato
d'animo, la concomitanza con l'intuizione, che specula
con il pensiero, l'immagine, la parola, rendono la consequenzialità
dei temi, sempre su un piano intellettuale denso di
significati allusivi e talvolta metafisici e, quindi,
il sillogismo del modo di dire dialettale prende risalto
nella determinazione della metafisica.
I
personaggi sono resi con una fisionomia propria
che configura la problematica dei valori. L'atmosfera,
nella quale il poeta evidenzia i valori domestici
dell'amicizia, nella fonetica conviviale e con l'attinenza,
quasi scenografica di inquadrature in una ribalta
familiare, effusa di intima e serena semplicità
creativa corroborata da originalità d'inventiva,
su aspetti che denotano, spesso, istintività
di epigrammi e attributi di felicitazioni ed encomi
ed amici e familiari con brindisi di affabile euforia
gioviale.
L'eloquio del verso agile, sciolto, spontaneo, prodigo
di attenta e scrupolosa ricerca della rima, con accenti
terminali anche onomatopeici. Nel poemetto, Giuseppe Messina
programma un ambiente festoso, ed egli stesso ne è
il protagonista e concilia la natura umana propria: quella
dell'io che cogita, con quella intima del subconscio:
dove si fondano ricordi della giovinezza e usanze patriarcali.